Dimensionamento scolastico. Si tratta in soldoni dell'accorpamento, dal punto di vista organizzativo e gestionale in tutte le varie sfaccettature, di più scuole considerate troppo piccole per avere un'identità propria.
Il che è in generale del tutto ragionevole, e per quel che vedo, nella nostra Regione è stato in questi anni ben valutato e ponderato.
Quello che mi lascia perplesso è il rischio di assumere il parametro numerico come principale elemento determinante, pur lasciando alle Regioni la responsabilità di valutare i vari casi.
Per tutelare la qualità dell'istituzione scolastica, e quindi poi dell'offerta agli studenti e alle studentesse, bisogna tenere conto di molti più fattori, strettamente legati al territorio e le sue peculiarità. Le zone interne e di montagna, ad esempio vanno certamente tutelate e potenziate, al di là della consistenza numerica.
La crisi demografica va sfruttata in positivo per avere più attenzione alle persone e il loro percorso. Può andar bene allora come criterio generico (ma non stringente) quello numerico ma i criteri predominanti devono essere poi l'equilibrio tra la razionalizzazione e le peculiarità e le esigenze dei singoli territori .
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Francesco Saitta