Giovani: Del Ben e Saitta, i fatti del Matiussi facciano riflettere
I gravi fatti accaduti al Matiussi l'ultimo giorno di scuola devono far riflettere l'intera comunità
sostengono i consiglieri del Partito Democratico Saitta e Del Ben
Questi fatti non posso che riaccendere i riflettori sulla situazione giovanile, evidenziando una problematica che va oltre al fatto in sé e non può che interrogarci sul benessere dei nostri giovani. Troppi episodi di violenza e teppismo che sono evidenza di un malessere diffuso che purtroppo sempre più spesso sfocia anche in questi modi.
I due consiglieri, che spesso sono intervenuti su questi temi, chiedono all'amministrazione una sempre maggiore attenzione e propongono un approccio più diffuso e attento alla quotidianità dei ragazzi
I singoli episodi come questo vanno certamente sanzionati e speriamo che le indagini portino presto i loro frutti. Ma dobbiamo lavorare affinché non accadano più. Per farlo bisogna riportare i giovani alla concretezza del reale, proponendo loro una quotidianità ‘vera’ che controbilanci il virtuale degli smartphone, di cui spesso abusano. C’è necessità di incoraggiare le iniziative di socializzazione, riscoprire i propri quartieri, creare occasioni sane di incontro, anche sfruttando iniziative e associazioni che già operano nel territorio a stretto contatto con i giovani. Da anni chiediamo anche un investimento forte sull'educazione di strada, ma ancora stiamo attendendone la concretizzazione, al di là degli annunci.
Tale approccio è positivo e da implementare perché tende migliorare la condizione dei singoli adolescenti e prevenire il disagio agendo su situazioni riconosciute come a rischio. Per fare ciò è essenziale passare da strategie di pura prevenzione a strategie di promozione di processi di crescita positivi intenzionalmente orientati. I centri di aggregazione giovanile sono necessari ma non sufficienti, non intercettano tutti i giovani e probabilmente pochi che ne hanno davvero bisogno.
Il lavoro di strada li integrerebbe perché comporta il dover raggiungere i ragazzi nei luoghi della loro quotidianità e del tempo libero: le piazze, i bar, le panchine, l’oratorio, per proporsi in una relazione educativa che consente al ragazzo di sentirsi “accolto”, visto, accettato e valorizzato. È davvero il momento di metterlo in atto in modo articolato e strutturato
Concludono i due consiglieri dem
Francesco Saitta