Dormitorio e case popolari: Saitta (PD), si guardi lontano
Il dormitorio, necessario e impellente, è solo una delle facce del problema, serve un piano di inserimento o reinserimento nella società
sostiene il consigliere del Partito Democratico Francesco Saitta, che prosegue ampliando il ragionamento dell’emergenza a un piano più articolato che prenda carico anche del reinserimento in società delle persone che si trovano in situazione di grave marginalità
La questione abitativa è urgente a Pordenone e territorio, per le persone in situazioni di fragilità e marginalità ma non solo. Per questo è necessario uno sforzo progettuale e di coordinamento maggiore: bisogna ragionare su scala di area vasta mettendo in connessione e ampliando i progetti già esistenti. Serve avere un quadro chiaro delle strutture adatte a diventare dormitorio permanente che deve restare una struttura di dimora temporanea, e in parallelo una mappatura della situazione delle abitazioni popolari attualmente in uso per il passo successivo. Chi trova un lavoro ha il dovere di lasciare una struttura come il dormitorio e il diritto di poter accedere a una soluzione più stabile. Senza una progettualità articolata si rischia che le attuali indagini delle forze dell'ordine restino solo una caccia alle persone che non vedono alternative alla loro situazione attuale. Le istituzioni, supportate dalle associazioni che storicamente si occupano di queste situazioni, hanno il compito di costruire queste alternative.
Conclude osservando come tale approccio potrebbe essere correlato alla problematica generale della casa sul nostro territorio
In parallelo questo tipo di ragionamento sulle abitazioni popolari - e una sua evoluzione - potrà anche essere utile ad affrontare il problema abitativo dei giovani che sul nostro territorio faticano a trovare una sistemazione, pur non essendo in situazioni di marginalità.
L'articolo su PordenoneToday Un articolo basato su questo comunicato si trova anche sul Gazzettino del 27/04/2023
Francesco Saitta