Spesso è utile e importante per districarsi nel presente leggere, studiare, ascoltare le voci di chi ci ha preceduto. Oggi leggo questo stralcio e cerco di rielaborare al giorno d'oggi. E chissà cosa direbbero questi grandi uomini de secolo scorso a guardarci oggi...
Dalla varietà dunque all'unità. È questo il cammino che si deve percorrere, per giungere allo Stato democratico, il quale non ha meno bisogno di unità per il fatto di essere istituzionalmente uno Stato libero, nascente dalla libertà, costruito con la libertà, articolato nel segno della libertà. La contrapposizione è tra l’unità oppressiva e disumana e l’unità libera e viva .(…) Ed in questo stesso punto si riscopre la ragione, il valore costruttivo della molteplicità che, quando l’unità è garantita, si svela con maggiore chiarezza e forza di convinzione. Io raccolgo dunque, nella mia esperienza che mi fa spettatore e partecipe delle grandi forze di rivendicazione, di movimento, di tutela della dignità, di soddisfazione degli interessi in opera nella nostra società, il monito a rispettare questa libertà emergente e vigorosa. Il monito a ritrovare e valorizzare questa ricchissima riserva umana che la democrazia, nella sua quotidiana esperienza, va portando alla luce. (…) Non ci confondiamo, non ci disperdiamo nell'atto di collaborare, ma troviamo che è utile e giusto lavorare insieme, quando la diversità non sia contrapposizione, quando essa rifletta il movimento, la curiosità, la capacità di persuadere e di essere persuasi, la subordinazione ad un comune servizio che sono propri della vita democratica.
Aldo Moro Discorso all’Assemblea nazionale DC, Sorrento, 2 novembre 1965
Francesco Saitta